VINTAGE MANIA
Con il termine “vintage” si fa riferimento ad oggetti appartenuti al passato, che abbiano conservato caratteristiche tali da essere fortemente rappresentativi dell’epoca di riferimento. Oggi, quella che è diventata una tendenza dominante nel design contemporaneo, racconta uno stile fortemente emozionale compreso tra gli anni ’50 ed ’80, sempre più diffuso anche nel settore dell’arredamento. Una scelta vincente per reinventare la casa con piccole idee, capaci di infondere nuova profondità concettuale a qualunque ambiente domestico, attraverso alcune caratteristiche facilmente rintracciabili..
STORIA IN DIVENIRE
Non è possibile tracciare una vera e propria storia del vintage: è il vintage stesso a scriverla. E’ il tempo che si racconta, sotto forma di un logorio che diventa l’elemento più prezioso di mobili e accessori di una eleganza controcorrente. Il passato come avanguardia, come recupero di ciò che è stato mediante un percorso che segue regole ben precise. Una vera filosofia vissuta nella rinascita di un background culturale in forma domestica, iniziata con gli sforzi intellettuali di artisti come Andy Warhol , o geni italiani come Magistretti e Castiglioni. Riflessioni mirate a rielaborare le epoche più significative nel contesto creativo, immergendole in un dialogo aperto con la contemporaneità, in modo da influenzare e guidare la produzione di arredamenti e design a livello globale.
ELEGANZA SU CARTA
Uno degli elementi ricorrenti nello stile vintage è il cosiddetto “effetto carta” . Nei mitici anni ’50 non era ancora iniziata l’era della plastica: gli accessori che facilitavano le faccende di tutti i giorni erano spesso di cotone o di cartone. La carta ricopriva perciò una posizione di prestigio in tale contesto storico. Per avvolgere gli ambienti in una sottile carezza di nostalgia, niente di meglio di dettagli e inserti cartacei, soprattutto se invecchiati, ingialliti, rovinati dal tempo e dall’utilizzo.
NOSTALGIA ACCESSORIA
Oggetti d’epoca, vecchie radio, televisori della nonna. Simboli di periodi in cui si vivevano le grandi novità della tecnologia, dove la definizione di un gruppo sociale avveniva attraverso le immagini che di questo si diffondevano e condividevano grazie ai media. E con loro gli ideali, i sogni, l’immaginario di cui si facevano carico: pin-up ammiccanti su cartelloni pubblicitari, simbolo di un’America in grande espansione. Oppure locandine stilizzate che raccontavano i successi della scienza e la fiducia vero il futuro che questi diffondevano nella popolazione. L’accostamento di tali oggetti nello stile vintage non è mai casuale.
CROMATISMI D’EPOCA
I colori dello stile vintage tendono a richiamare quelli della carta e del cartone: beige, marrone, panna. Gli accenti sono dati da fantasie in tonalità rosse, verde scuro e blu. Non solo tinta unita, ma anche textures e patterns. Per puntare su ambientazioni più classiche, la scelta è facile ed obbligata: bianco e nero, con dettagli in grigio. In generale, la parola d’ordine è: “vissuto”. L’effetto logorato, segnato dal tempo che confonde i contorni è il cuore di una estetica che non conosce confini temporali. Il materiale esclusivo, neanche a dirlo, è il legno. Il bianco, in tutte le sue varianti, ottico, sporco, crema. E poi il verde chiaro e, specie in case che affacciano sul mare, turchese, turchese, turchese . In questi casi, il tocco cromatico è assicurato dai petali di fiorellini di campo sparsi per la stanza: meglio se in vasi stilizzati o contenitori reinventati, come vecchie tazze e caffettiere o barattoli per la marmellata.
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